Appunti Digitali Di Vincenzo Romano
sabato 27 ottobre 2012
mercoledì 17 ottobre 2012
I capolavori: Blade runner
Tutti quei momenti andranno perduti nel tempo
come lacrime nella pioggia.
come lacrime nella pioggia.
martedì 16 ottobre 2012
Niente...
Non sono niente.
Non sarò mai niente.
Non posso voler essere niente.
A parte questo, ho dentro me tutti i sogni del mondo.
(Tratto da "La Tabaccheria", F. Pessoa)
Non sarò mai niente.
Non posso voler essere niente.
A parte questo, ho dentro me tutti i sogni del mondo.
(Tratto da "La Tabaccheria", F. Pessoa)
lunedì 15 ottobre 2012
Autopsicografia
Il poeta è un fingitore.
Finge così completamente
che arriva a fingere che è dolore
il dolore che davvero sente.
E quanti leggono ciò che scrive,
nel dolore letto sentono proprio
non i due che egli ha provato,
ma solo quello che essi non hanno.
E così sui binari in tondo
gira, illudendo la ragione,
questo trenino a molla
che si chiama cuore.
Fernando Pessoa
Il più bello dei mari
Il più bello dei mari
è quello che non navigammo.
Il più bello dei nostri figli
non è ancora cresciuto.
I più belli dei nostri giorni
non li abbiamo ancora vissuti.
E quello
che vorrei dirti di più bello
non te l'ho ancora detto.
Nazim Hikmet
Nasce a Salonicco nel 1902. È amico di Neruda, allievo di Majakovkij. È capace di ridere e piangere,
di amare, di soffrire e di cantare. E cantava - racconta Neruda - prima piano e poi sempre più forte,
a squarciagola, per vincere la sua debolezza e rispondere ai suoi torturatori. Cantava in mezzo agli
escrementi delle latrine, dove lo avevano costretto a stare dopo averlo fatto a camminare fino all'esaurimento
delle forze. Oppositore del regime di Kemal Ataturk, è condannato a 28 anni di carcere (1938) con
l'accusa di incitamento alla ribellione perché ai cadetti della marina, che amano i suoi versi, piace leggere
l'"Epopea di Sherok Bedrettin", il poema sulla ribellione dei contadini del 1500 contro l'impero ottomano.
Per la sua liberazione, nel '49 firmano a Parigi, insieme a tanti altri, Sartre, Ricasso e Robeson.
Per la libertà si sottopone a uno sciopero della fame di 18 giorni, nonostante il cuore malato.
Esce dal carcere in seguito ad un'amnistia generale. Anche da libero è perseguitato: due tentativi
di ucciderlo e il servizio militare a 50 anni, malato. Privato della cittadinanza turca, deve rifugiarsi all'estero,
accolto con affetto ovunque; solo gli Stati Uniti gli negano il visto. Muore esule a Mosca nel 1963.
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